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Come costruire il fondo di emergenza

Il primo tassello di una corretta pianificazione finanziaria è la costruzione del fondo di emergenza. Questo fondo serve a ridurre o limitare periodi di uscite impreviste che, se non coperte, possono metterci in seria difficoltà. Proteggersi contro situazioni impreviste è un ottimo segnale di intelligenza finanziaria. Un po’ come la pioggia, che inevitabilmente ogni tanto […]

Data di pubblicazione

08 Giugno 2016

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Tempo di lettura

7 min

Il primo tassello di una corretta pianificazione finanziaria è la costruzione del fondo di emergenza.

Questo fondo serve a ridurre o limitare periodi di uscite impreviste che, se non coperte, possono metterci in seria difficoltà.

Proteggersi contro situazioni impreviste è un ottimo segnale di intelligenza finanziaria.

Un po’ come la pioggia, che inevitabilmente ogni tanto cade, prima o poi tutti ci troviamo di fronte ad una situazione imprevista o alla necessità di dover far fronte ad una spesa che non avevamo preso in considerazione.

Per questo motivo è fondamentale programmare, costruire e conservare un fondo di emergenza, che ci permetta di stare tranquilli quando tale situazione si presenterà.

Innanzitutto partiamo col dire che, se non l’hai già fatto, il momento migliore per creare il tuo fondo di emergenza è oggi! Non domani, non dopodomani…oggi!

Prima ancora di pensare ai tuoi obiettivi di risparmio e di investimento, calcola e automatizza l’accantonamento necessario a raggiungere il livello adeguato per coprire questo fondo.

Vediamo insieme come fare.

Di quanto ho bisogno?

La prima domanda alla quale devi rispondere è: quanti soldi devo accantonare in questo fondo di emergenza?

La risposta è molto semplice: abbastanza da coprire le spese di cui non puoi fare a meno.

All’interno di questa categoria dobbiamo sicuramente includere l’affitto o la rata del mutuo.

Poi sommiamo la spesa alimentare, la benzina o il costo dei mezzi pubblici.

Naturalmente sto parlando di valori mensili, quindi utilizza il mese come unità di misura.

Infine, aggiungiamo una quota percentuale che copra le altre spese fisse, come bollette, canoni, assicurazioni eccetera.

Bene, ora che hai fatto le dovute somme e hai trovato l’ammontare che ti serve per coprire le spese che non puoi eliminare mensilmente, vediamo come proseguire.

Quanto devo accantonare?

Ora si tratta di capire quanto vogliamo essere virtuosi e tranquilli.

Per svolgere al meglio il suo lavoro, il fondo di emergenza deve poter coprire almeno dai 3 ai 6 mesi di spese.

Il mio consiglio è di non andare sotto ai 3 mesi, in quanto un evento molto rilevante, come un cambio di lavoro o la sua perdita, la rottura di qualche elettrodomestico o un problema alla casa, sono tutti eventi che possono aver bisogno di alcuni mesi per essere riassorbiti del tutto.

I più previdenti accantonano risorse per coprire fino ad un anno di spese.

Io ti consiglio di stare attorno ai sei mesi e poi eventualmente aggiustare il tiro, aumentandolo se non ti senti abbastanza tranquillo/a, o riducendolo se ritieni che siano troppe risorse messe da parte.

Tieni in mente però che, più alte saranno le tue spese fisse non eliminabili, maggiore dovrà essere la copertura in termini temporali.

Se hai un mutuo o se paghi l’affitto e in più hai le rate della macchina o di altra natura, non scendere sotto i 6 mesi.

Anzi, valuta attentamente se aumentare a 8 o 10 mesi.

Come costruire il fondo di emergenza?

A questo punto hai tutti gli elementi in mano e non ti resta che rendere il processo automatico.

Prendi la quota mensile per coprire le spese che hai individuato e moltiplicala per il numero di mesi che vuoi coprire.

Ora devi trovare l’accantonamento mensile, ossia quanto mettere da parte ogni mese per raggiungere il totale del fondo.

Puoi andare per tentativi, cominciando a dividere per 10 (il 10%). Se questo numero è troppo alto, allora dividi per 15 o per 20, fino a trovare il giusto equilibrio.

Facciamo un rapido esempio:

Se scopro che ho bisogno di coprire spese per 850 € al mese, per 6 mesi, corrispondenti a 4.250 € totali (850 € x 6), dividendo per 10 troverò un accantonamento mensile di 425 €.

Forse è un po’ eccessivo, e magari voglio ridurre questa quota. Se divido per 20 trovo un accantonamento di 212,5 €, per 30 di 141,6 € ecc….

Naturalmente, il numero per cui divido il totale sarà uguale alla somma delle mensilità che mi servono per costruire questo fondo.

Quindi se divido per 30, avrò bisogno di 30 mesi per arrivare alla fine.

Non ti spaventare e fidati di me, trova il giusto equilibrio e l’importo che ti fa stare tranquillo, ma non procrastinare questo passaggio.

Ti garantisco che quando avrai completato il processo te ne dimenticherai per un po’ e sarai soddisfatto di vedere crescere la liquidità messa da parte.

Tante persone, dopo aver iniziato, si stupiscono della loro capacità di risparmio.

Torniamo a noi: quando hai di fronte a te l’accantonamento che ritieni più adeguato, allora fermati e vai al passaggio successivo.

Ricordati che più alto è l’accantonamento mensile, più velocemente concluderai la costruzione di tale fondo.

Il passo successivo è quello di depositare l’accantonamento mensile in un conto deposito (se non ne hai già uno, ti consiglio di aprirlo).

I conti deposito sono conti correnti speciali, nel senso che hanno un’operatività limitata a poche operazioni e servono prevalentemente come “deposito” di somme temporanee.

Su questi conti, la liquidità matura un interesse maggiore rispetto ai normali conti correnti, motivo per cui sono ideali per immagazzinare il fondo di emergenza.

Alcune banche tendono a dare a questi conti nomi fantasiosi, ma la natura rimane sempre la stessa.

Bene, ora che sei arrivato fin qui ti rimane un solo passaggio da svolgere, l’automatizzazione dell’accantonamento

C’è un motivo se ti consiglio di automatizzare l’accantonamento per la costruzione di questo fondo.

Quando si tratta di denaro, abbiamo tutti la tendenza a partire con dei buoni propositi e poi, dopo poco, la nostra mente se li dimentica strategicamente a favore di piccole spese futili di fugace soddisfazione.

Invece, per costruire questo fondo, abbiamo bisogno di mantenere una mente disciplinata.

Per evitare di incappare nella voce della nostra testa che ci dice “..dai vabbè prendilo, te lo puoi permettere…”, la cosa migliore che possiamo fare è eliminare alla fonte la scelta.

Quando riceviamo lo stipendio, o l’entrata mensile, se accantoniamo la somma che abbiamo individuato, prima ancora di effettuare altre spese, non cadremo in nessuna tentazione.

Quello che ti consiglio di fare è di istituire un bonifico automatico che parta dal tuo conto corrente verso il tuo conto deposito, esattamente il giorno dopo l’accredito dello stipendio o delle altre forme di entrata.

In questo modo non avrai più scuse 😉 e la tua mente rimarrà disciplinata.

Cosa fare quando ho finito di accantonare?

Una volta che hai raggiunto la cifra che ti permette di coprire le tue spese in caso di necessità, non ti rimane che….non fare più nulla.

Ora quella somma deve rimanere lì, ferma a maturare un po’ di interessi.

Eccoci arrivati alla fine.

Dopo aver effettuato la propria pianificazione finanziaria, la costruzione del fondo di emergenza è il primo vero tassello da applicare per avere una gestione efficace e intelligente del nostro denaro.

E tu? Hai già cominciato a mettere da parte per questo fondo? Fammelo sapere nei commenti.

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